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Il progetto della “Cena” pensato per il penultimo Giovedì di Quaresima (Giovedì 21 Marzo 2024) ha voluto ricordare come, oltre alla passione e alla morte di Cristo seguita dalla resurrezione, la liturgia prevede che il Giovedì precedente alla Domenica di Pasqua, si celebri l’Ultima Cena di Gesù, l’istituzione dell’Eucarestia, l’annuncio del tradimento di Giuda.
La nostra ormai consueta rappresentazione pasquale, arrivata alla sesta edizione, nel 2024, non si è dunque svolta il Venerdì della passione, ma il Giovedì della Cena.
Perché quest’anno abbiamo scelto la Cena come nucleo centrale per l’ormai consueta rappresentazione Pasquale della nostra Parrocchia?
Perché l’ultima Cena dei Vangeli si situa proprio nel giorno in cui gli ebrei celebrano, con una cena rituale, “Pesach”, che da inizio alla Pasqua ebraica in memoria dell’uscita degli ebrei dall’Egitto e dalla schiavitù. Si mangia quindi quel che gli ebrei mangiarono quel giorno: erbe amare, pane azzimo, charoset (un dolce di frutta e noci), agnello arrostito, vino.
Nulla più della gioiosa cena che si consuma la prima sera di Pesach può render meglio l’idea di ciò che rappresenta questa festa per gli Ebrei ancora oggi. Se con l’immaginazione potessimo osservare la colorata scena di allegri commensali e delle vivande poste in bella mostra sulla tavola, potremmo scoprire che la sua celebrazione, tra canti tramandati di generazione in generazione e letture del racconto dell’uscita dalla schiavitù d’Egitto, offre una complessa coerenza d’insieme che trova il suo fondamento nella “memoria” che è insegnamento e storia.
Dunque abbiamo pensato di rappresentare la narrazione evangelica come una gioiosa serata di festa tra amici e memoria di quella sera: “fate questo in memoria di me”.
Più tardi sarà il dolore, poi il giudizio e, infine, la morte a prendere il sopravvento, ma non in quella sera, almeno per gran parte di quella sera perché, alla fine, si svelerà il tradimento e l’atmosfera allegra della festa si trasformerà in oscura tragedia.
Ma la nostra, quella a cui abbiamo pensato e abbiamo scelto, doveva essere una cena gioiosa di incontro, relazione e comunione fra tutti.
Questa l’idea originale: Ma come fare?
Occorreva dare al racconto un struttura narrativa, “teatrale” (il racconto evangelico della Cena), accompagnata però da una vera co-partecipazione all’”atto” da parte di tutti i presenti; di un “pubblico” non passivo, ma “testimone” attivo e coinvolto dai fatti e nei fatti.
Una metodologia “partecipativa” in ogni momento della Cena attraverso gli strumenti dell’happening, della provocazione, della sorpresa, della riflessione, della messa in comune di pensieri, esperienze, domande per un confronto sui temi e i misteri di quella antica Cena, ma ancora presente nella memoria, e viva ogni Domenica e in ogni Messa.
Ma questo non era ancora sufficiente, mancava l’incipit, l’inizio, quello dedicato alla gioia, quello della tavola imbandita, del cibo che vivifica, dell’incontro e dello scambio.
A questo punto la struttura c’era, bastava farla funzionare e non era cosa di poco conto.
La serata prevedeva di preparare la chiesa con una grande tavola per far cenare 60 ospiti, predisposta lungo il corridoio centrale dell’unica navata, e una tavola più piccola (il “Cenacolo”) posta sul presbiterio per ospitare 13 persone (Cristo più i 12). Infine predisporre 6 aree di incontro lungo le fiancate dell’edificio per riunire in 6 gruppi di confronto e discussione i 60 ospiti presenti.
Hanno partecipato:
Ada Lelli
Agnese Baroni
Alessandro Lorenzon
Anna Parrilla
Anna Poletti
Anna Roncalli
Anna Tigani
Antonio Augello
Barbara Mariconti
Carla Barazzetti
Carola Novo
Claudio Saccon
Demetrio Costantino
Don. Hermann
Donatella Murrai
Donatella Novelli
Elena Recchia
Elisabette Melaggini
Eugenia Borgomi
Fam. Albanese (+3)
Fam. Murante (+3)
Felicia Coldello
Fr, Fiorenzo Losa
Fr. Elio Osler
Franca Belletti
Fratel Giorgio Guri
Giulia Perversi
Giuseppe Gaiani
Maddalena Treviri
Marco Baroni
Maria Rosa Panetta
Michela Pizzamiglio
Milvia Marigliano
Nada Antonelli
Padre Giorgio Tarter
Padre Pietro Lombardi
Paola Montemerli
Paolo Perondi
Raffaella Montini
Teresa Stefanel
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Verbale 18 Giugno
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Verbale 18 Giugno
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L’ASD Arcobaleno, in osservanza agli obblighi di cui all’art. 16 c.2 del Dlg. 39 del 2021 ha predisposto e adottato il prescritto Modello Organizzativo e di Controllo dell’Attività Sportiva (di cui in poi denominato, per brevità “Modello di prevenzione”) con l’osservanza delle direttive contenute nelle Linee Guida in materia adottate dal Centro Sportivo Italiano APS nel mese di luglio 2023 e dei principi fondamentali individuati dall’OSSERVATORIO PERMANENTE DEL CONI PER LE POLITICHE DI SAFEGUARDING in materia di PREVENZIONE E CONTRASTO DEI FENOMENI DI ABUSO, VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE approvato in data 25 luglio 2023.
Ecco qui sotto il pdf scaricabile.
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