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La Chiesa di S. Giovanni Evangelista (1963, Pinuccio Magini)
La chiesa sorge su un’area dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, che dal 1951 ha sede negli edifici verso la via Benigno Crespi.
Per il continuo intensificarsi dell’edilizia, specie popolare, nella zona, con conseguente aumento della popolazione, prima che fosse costruita la chiesa, la cappella interna dell’Istituto era, la domenica, gremitissima di gente, tanto da intralciare seriamente le esigenze della vita interna della comunità. Si affacciava così, con ritmo calzante, la necessità di costruire una chiesa parrocchiale.
I Figli di maria Immacolata, detti Pavoniani dal nome del loro fondatore, P. Ludovico Pavoni, si assumevano col concorso del Comitato Nuove Chiese, questo incarico e nel 1957 sorse la Chiesa di S. Giovanni Evangelista e della Madonna di Pompei, dedicazione questa gradita alle migliaia di immigrati meridionali che abitano nel quartiere.
Attualmente la cura pastorale si estende a circa 12000 anime, ma costante nel tempo si rivela l’aumento della popolazione.
Per non invadere eccessivamente gli spazi aperti, vitali per l’Istituto, non è stato possibile creare un vero sagrato davanti alla chiesa: ci si limitò invece ad arretrarla rispetto al filo stradale, inserendola tra gli edifici destinati alle opere parrocchiali.
Si badò invece a disimpegnare, dal resto dell’Istituto, gli ambienti della Parrocchia, anche se questi sono tenuti dagli stessi Padri Pavoniani.
La facciata della chiesa, supera di molto il colmo dell’edificio e il piano del pavimento risulta rialzato rispetto al marciapiede stradale per poter ricavare, sotto la navata, un ampio salone “ad omnia”.
All’interno della chiesa, progettata dall’architetto Claudio Buttafava, prende valore il complesso formato dal presbiterio e dai due altari laterali, staccato anche figurativamente dal ritmo creato dalle armature nella nave unica.
Sono stati messi in evidenza i due amboni e il mosaico 5x7 metri opera del pittore Mino Buttafava.
Un pronao, sormontato da un’ampia cantoria, disimpegna gli uffici parrocchiali oltre che difendere l’ambiente interno dalle correnti d’aria e dai rumori della strada. Altri due ampi passaggi, a mo’ di pronai laterali, disimpegnano le sagrestie e diaframmano al tempo stesso i passaggi che immettono nei cortili degli oratori maschile e femminile.
Si è cercato di risolvere il problema dell’acustica mediante pannelli decorativi applicati sulla volta interna leggermente arcuata, ma già le non grandi dimensioni dell’ambiente, le mosse superfici delle pareti e i vani ricavati per i confessionali sono stati d’aiuto nell’affrontare questo importante problema tecnico.
La Parrocchia è attiva da sei anni solamente e già si rivela in molti aspetti insufficiente per le cresciute esigenze della popolazione. Anche qui Milano - chiese dà il senso della vastità dei suoi compiti e del continuo, affannoso rincorrere un adeguamento ad una realtà che ogni giorno muta e chiede una presenza convinta, sempre più viva, di tutti i cristiani.
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Domenica 1 luglio 1962
Una pala d’altare raffigurante una Crocifissione, opera del pittore Mino Buttafava e realizzata dai mosaicisti fratelli Toniutti, allievi della scuola di Spilimbergo, è stata benedetta nei giorni scorsi da S.E. Mons. Giovanni Schiavini, Vescovo Ausiliare e Vicario generale della Diocesi, nella Chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista (officiata dai Padri Pavoniani) in via Pavoni 10.
L’opera realizza un pannello centrale in ceramica, nel quale si fondono con robustezza scultorea croce, figure, panneggi ed ombre. Il trittico della Vergine, del Cristo e dell’evangelista Giovanni, sfugge alla svenevole oleografia e s’impone, ossuto e rilevato come una scultura, cui lo studiato riverbero di una luce grigia da tempesta, staglia linee marcate e precise.
La tecnica del mosaico ravennate, messa in luce dai realizzatori, in tutto rispettata, ne esalta la valentia; ma la sensibilità del colore, la pittorica interpretazione, la accurata fattura con “tesserine” di vario formato e soprattutto la squisita animazione religiosa ne denotano una maturità artistica degna di ben altro riconoscimento.
Domenica 1 luglio 1962: benedizione della pala d'altare
Schizzo bozzetto per il mosaico, disegno a flo-master.
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Domenica 1 luglio, è stata benedetta da S.E. Mons. Giuseppe Schiavini la nuova pala dell’altar maggiore della Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Evangelista, officiata dai Padri Pavoniani in Via Pavoni 10.
Poiché ci pare opera di indubbio valore artistico e sacro, ci piace soffermarci in ammirazione, compiacendoci di constatare che quando gli artisti sono - per abilità e interiorità - preparati adeguatamente possono ancora oggi parlare all’anima dei fedeli un linguaggio comprensibile sia pur rivestendolo di tecnica e afflato moderno.
Il cartone del pittore Mino Buttafava - già noto a Milano per composizioni sacre di varia tecnica - affronta in modo non comune il tema abbastanza comune della Crocifissione. Su un riquadro staccato architettonicamente dalla parete, realizza quasi un pannello centrale da ceramista, escogitando una geometria in cui fonde croce, figure, panneggi e ombre con robustezza scultorea; dall’accostamento delle figure umane alla croce nasce un protendersi composto di Maria Vergine e Giovanni saturo di dolore e d’amore verso Cristo divinamente paziente e maestosamente tranquillo nello sconvolgimento della natura che rabbuffa i manti, spenge il sole e pone in spavento gli stessi militi poc’anzi drastici e sadici nell’esecuzione della condanna legale. Così il trittico sfugge alla svenevole oleografia e s’impone, ossuto e rilevato come una scultura, cui lo studiato riverbero di una luce grigia da tempesta staglia linee decise e precise d’un afrore apocalittico; e così lo sfondo della rocca di Sion con il Tempio in dissoluzione ed il concitato discendere di cavalli e cavalieri dal Golgota funesto, commenta scritturalmente alla mente impreparata o dimentica la centralità storica e la vittoria dell’inerme Cristo su ogni orgoglio terrestre e satanico. Sia considerata come pennellata indulgente a tradizioni leggendarie la presenza delle ossa adamitiche affioranti a piè del patibolo, accosta a pergamene profetiche quasi ripescate nel sommovimento dello scavo; tuttavia per essa si assomano nell’opera musiva il pauroso tremore destato dal risorgere dei molti corpi di coloro che dormivano e la trepida attesa di coloro che dal paziente d’oggi saranno, un giorno, inesorabilmente chiamati a sentire verdetto d’ingiustizia.
Ci sia consentito un elogio per la lodevole realizzazione da parte dei Fratelli Toniutti, allievi della Scuola di Spilimbergo e attualmente cooperanti della Novamosaici di Bollate: la tecnica del mosaico ravennate, in tutto rispettata, ne esalta la valentia, ma la sensibilità del colore, la pittorica interpretazione, la leziosa fattura con “tesserine” di vario formato e soprattutto la squisita animazione religiosa ne denotano una maturità artistica degna di ben altro riconoscimento.
Ed infine, pregio non formale ma sostanziale, troviamo esatto qual fin troppo evidente campeggiare dall’altar maggiore della Crocifissione, non è male che le nostre chiese vengano, di quando in quando, richiamate alla severità paleocristiana, che pone il mistero di Cristo, della Croce e della Risurrezione, al posto d’onore nella rappresentazione e nella considerazione liturgica, insinuando al cristiano pellegrino di pochi giorni che nel confermarsi coraggiosamente a quel Cristo, rivivendolo in sé nel morire e rinnegarsi quotidiano, attua nella sua carne la certezza della beatitudine promessa agli eletti.
Quanto è stato realizzato in via Pavoni armonizza classico e moderno, scritturisti e geniale, sacro e umano in un modello raramente toccato. Auguriamo ai Padri Pavoniani e ai loro Parrocchiani di riuscire presto a completare degnamente i rimanenti 14 pannelli dei misteri del Rosario occhieggianti ancor spogli lungo la bella Chiesa, dato che le promesse architettoniche e figurative sono molto promettenti.
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BORSA DI STUDIO VICKY
Il 3 settembre 2017 muore prematuramente all’età di 50 anni Vicky Maravic Maderazo lasciando il marito e due figlie adolescenti: Erika 18 anni che si sta preparando all’esame di maturità al liceo scientifico e Alyssia 14 anni al primo anno di liceo classico.
Vicky era il punto di riferimento in Parrocchia della comunità filippina, sempre più numerosa grazie a lei; è stata il primo fedele delle Filippine a far parte del consiglio pastorale parrocchiale.
La comunità parrocchiale, sensibile al tragico evento, si mobilita con la preghiera e con la solidarietà materiale. Ci si chiede come aiutare il padre e le ragazze nel rispetto della loro dignità.
Così, ricordando quanta importanza attribuisse alla scuola la nostra Vicky, nasce l’idea di una borsa di studio per Erika ed Alyssia; vengono quindi assegnate la prime due borse di studio nell’A.S. 17/18 per complessivi € 3.000.
Visto il consenso che l’idea trova tra i fedeli, ma anche nella più vasta comunità cittadina come testimoniato dal quotidiano Avvenire (allegato), il consiglio pastorale decide di proseguire e ampliare l’iniziativa aprendo la borsa di studio intitolata a Vicky anche ad altri studenti residenti nel territorio della nostra parrocchia che vogliono continuare gli studi oltre la scuola dell’obbligo ma vivono in famiglie prive di mezzi economici adeguati. A tale scopo viene promossa una raccolta fondi presso la comunità parrocchiale, su base volontaria, tramite versamenti periodici o una tantum.
Viene così costituita la “commissione Borsa di Studio Vicky” che provvede a redigere il regolamento ed indice il bando per l’assegnazione di borse di studio per l’A.S. 18/19 contattando scuole ed insegnati del quartiere. Il regolamento stabilisce, tra l'altro, i criteri di assegnazione, incentrati sui due indicatori principali del fabbisogno economico della famiglia (su base ISEE) e del buon andamento degli studi (v. allegato). Esaminate la domande, vengono assegnate 4 borse di studio (1 universitario e 3 scuole superiori) per uno stanziamento di € 2.050.
Nel successivo A.S. 19/20, l'iniziativa viene inserita nel programma di contributi per le azioni della Parrocchia stanziati da QuBi. L' esito del nuovo bando, tenuto conto degli specifici requisiti posti da QuBi, vede l’assegnazione di 6 borse di studio (3 universitari e 3 scuole superiori) per uno stanziamento di € 4.050 alle quali si aggiungono ulteriori 4 borse di studio per scuole superiori da parte di QuBi per € 1.400. Quindi lo stanziamento totale dell’anno ammonta a € 5.450.
Per l’A.S. 20/21, in considerazione della situazione pandemica, non è stato indetto un nuovo bando ma sono state confermate integralmente le precedenti assegnazioni. Quindi 6 borse di studio (3 universitari e 3 scuole superiori) più le 4 borse di studio scuole superiori per il secondo anno QuBi per una stanziamento di € 5.450 di cui € 1.400 a carico QuBi.
Pertanto al 30 settembre c.a. nei quattro anni di attività sono state assegnate borse di studio per € 13.150 a carico della Parrocchia + € 2.800 a carico QuBi.
Un momento significativo della nostra iniziativa è l'incontro coi ragazzi due volte l'anno che ha lo scopo di dare un segno di attenzione e vicinanza che vada oltre la semplice erogazione monetaria, offrendo l'opportunità di un verifica insieme dell'andamento degli studi e di far presenti eventuali problemi e difficoltà. Con grande soddisfazione abbiamo constatato che tutti i ragazzi che finora hanno ricevuto la Borsa di Studio non hanno interrotto il loro corso di studi raggiungendo buoni, talvolta ottimi, risultati scolastici.
Questo ci è di stimolo e incoraggiamento nel continuare e confidiamo nel fatto che il nostro contributo non sia soltanto economico ma anche educativo, nel far capire che lo studio e la cultura hanno un ruolo fondamentale nella vita; studiare e quindi acquisire conoscenza permette di poter dare delle opinioni, di pensare e quindi di poter scegliere, realizzare le proprie aspirazioni, inserisi pienamente e responsabilmente nella vita sociale.
Cerchiamo di dare un aiuto motivazionale quando ci viene richiesto, incentivando i ragazzi a vivere le difficoltà, nello specifico quelle scolastiche, non come ostacoli ma come opportunità. Senza entrare in dettagli e in modo schematico :
in caso di difficoltà su qualche argomento scolastico abbiamo affiancato dei volontari, spesso basta un incoraggiamento per sbloccare le situazioni
nel caso di rischio di abbandono scolastico siamo stati riferimento per la tutor al fine di capire meglio le difficoltà
abbiamo sostenuto le famiglie che ci hanno chiesto consigli per pagamento tasse scolastiche, presentazione ISEE
Infine le relazioni positive instaurate con gli insegnanti della scuola media, in particolare con le prof.se Isola e Frati sono stati un valido aiuto per individuare ragazzi meritevoli in condizioni economiche disagiate a cui assegnare le borse di studio.
La commissione parrocchiale, almeno una volta l'anno, relaziona e rendiconta al Parroco, al Consiglio pastorale e alla comunità, in merito all'andamento della raccolta fondi e delle assegnazioni. I donatori non anonimi ogni anno ricevono una lettera personale. Il buon andamento della raccolta (allegare dati?) ha consentito senza difficoltà di soddisfare la copertura delle borse approvate ed erogate, e possiamo pertanto ritenere con fiducia che la "Borsa di Studio Vicky" sia un'iniziativa pienamente autosostenuta anche per il prossimo futuro.
In concomitanza con l'inizio del nuovo anno scolastico intendiamo organizzare un incontro pubblico, rivolto ai ragazzi e alle loro famiglie, alla comunità parrocchiale e del quartiere, non tanto e non solo di promozione della "Borsa di Studio Vicky", ma più in generale sul ruolo della formazione, e della scuola come luogo d'incontro e di socialità, col contributo di esperti. Invitiamo QuBi ad unirsi nell'organizzazione di questa iniziativa.
La Commissione parrocchiale
Paolo Faccini
Maria Rosa Panetta
Maurizio Poletti
Roberto Tamborini
Erika Servanez